LA COLONNA VERTEBRALE: VISIONE PSICOSOMATICA

 
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Spesso succede che proviamo un dolore fisico costante ad una parte del nostro corpo e, nonostante i rimedi tentati e nonostante gli esami ci dicano che non c'è nulla, questo dolore non ci passa. A volte arriviamo a pensare che questo dolore possa derivare dal nostro stress quotidiano. non è così: lo stress è semplicemente la conseguenza di questo dolore continuo. Come non si tratta di ipocondria, in quanto i dolori ci sono realmente.

E' il nostro corpo che ci sta parlando. Sono problemi che ci accadono nella vita che, invece di manifestarsi sotto forma di pensieri, si manifestano come male nel corpo. 

Che cosa rappresenta la colonna vertebrale in chiave psicosomatica, in modo da riuscire ad interpretare il “mal di schiena”?

La funzione della colonna vertebrale è di sostenere il corpo in opposizione alla gravità e fornire equilibrio. Le sue caratteristiche sono rigidità e flessibilità e per ottemperare al meglio alle sue funzioni deve essere supportata da muscolatura tonica e tessuti adiposi correttamente bilanciati.

Guardandola sotto il punto di vista anatomico, la colonna vertebrale è costituita da:

• un tratto cervicale costituito da 7 vertebre
• un tratto toracico (o dorsale) costituito da 12 vertebre
• un tratto lombare costituito da 5 vertebre
• Sacro costituito dalla fusione di 5 vertebre a formare un'unica struttura

Mentre, ossa e tessuti adiposi sono deputate all’assorbimento di urti.

In chiave psicosomatica il corpo umano è paragonabile ad un castello dove le mura esterne sono costituite da muscoli ed adipe e la parte interna, la fortezza, è rappresentata dalla colonna vertebrale.

Sotto questo punto di vista, ecco che muscoli e adipe proteggono il resto dagli attacchi, proprio come le mure di un castello proteggono il suo interno. Ma come succede se queste mura dovessero cadere. 

Capita che la fortezza non avrà più la sua protezione e potrà essere attaccata. In chiave fisica, la colonna vertebrale subirà ogni colpo, provocando come principale sintomo il mal di schiena. 

Questo avviene quando si rinuncia a “lottare” e si interiorizza ogni conflitto negando a sé stessi la possibilità di reagire. Si trascura il proprio corpo perdendo tono muscolare, innescando un loop in cui vengono immessi in circolo dei neurotrasmettitori che stimolano il desiderio di alimenti molto calorici in grado di aumentare la massa di adipe, unica barriera rimasta contro il malessere. 
Si perde il desiderio di cibi sani, ci si consola con le calorie, la massa grassa aumenta e con essa l’insoddisfazione e il dolore fisico.

Si può riconquistare il benessere? E in che modo?

L’equilibrio psicofisico si ristabilisce prendendo coscienza della sofferenza, condividendola con chi sa ascoltare, cercando nuove strategie per risolvere i problemi, ponendosi degli obiettivi, amandosi e prendendosi cura di sé.