GLI INFINITI PERCHE’ DEI BAMBINI

“Mamma perché questo? Papà perché quello?”

A due anni circa i bambini incominciano ad esprimere verbalmente tutto il loro interesse verso la meraviglia di ciò che li circonda, fanno domande, tantissime, a volte scomode, e, pensando che in fondo “sono solo bambini e non possono capire”, gli adulti a volte danno risposte superficiali, senza senso, per chiudere in fretta la questione o per mancanza di volontà nel cercare risposte a domande troppo complicate.

Invece è proprio in questa fase dei perché che si coltiva il desiderio di conoscenza e la voglia di scoprire, di sapere, di interpretare il mondo e sé stessi e sappiamo bene quanto sia importante questo passaggio per la salute psicofisica del bambino che diventerà adulto.

Le parole del grande psicologo, psichiatra, guaritore dell’Anima Roberto Assagioli sono un prezioso insegnamento.

“Solo l’uomo ha l’anelito di conoscere per conoscere. Questa tendenza si rivela già nei bambini. I famosi “perché” dei bambini devono venire sapientemente utilizzati dagli educatori. I bambini non devono venir mai depressi o scoraggiati, mai derisi; non devono esser date loro risposte “terra terra”, perché essi colgono e intuiscono assai più di quanto si creda. La loro mente è concreta, e non si deve mai parlar loro in termini astratti; essa è libera da ostacoli e da preconcetti. È opportuno rispondere ai bambini con simboli, analogie e parabole.”

Prendersi cura del mondo emotivo e mentale dei bimbi, oltre che della crescita del corpo, equivale a lavorare per il bene dell’intera umanità ma per farlo occorrono adulti dalla mente aperta e dal cuore grande.

Non esitino i genitori e gli educatori che si accorgono di dover ristrutturare qualche lato del loro pensiero e comportamento, ad agire per migliorare sé stessi: non saranno i soli a trarne vantaggio ma tutti i bambini e adolescenti che con loro a avranno a che fare, e del beneficio ne godrà anche la società dove quell’adulto è inserito.

Buon viaggio Anima.