Il Mondo che Vorrei

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Si punta sul digitale per rilanciare l’economia e dare respiro al Paese. Tutto bene. Sono d’accordo.

Ma non basta.

Una civiltà nascosta in casa o in ufficio dietro uno schermo, che teme il proprio simile come probabile portatore di morte non può definirsi umana.

I bambini sono i più fragili e manipolabili perché loro porteranno il seme del sospetto e della paura.

Gli adolescenti sono in sofferenza perchè distanziati dai “pari” cioè dal gruppo dei coetanei, di cui hanno un bisogno esistenziale primario, per forgiare la propria identità e trovare il loro equilibrio interiore e dare la giusta dimensione al mondo.

Gli abbandoni scolastici a causa della DAD sono troppi e non servirà il G5 per compensare la mancanza della scuola vera (che non è quella in cui si imparano a memoria dei concetti, ma è quella in cui si impara a riconoscere il proprio talento e si è aiutati a coltivarlo, in cui si impara il rispetto per sé stessi e per gli altri, in cui si diventa grandi in armonia con la natura e l’ambiente).

E’ aumentato il consumo di alcool e di antidepressivi anche tra i giovani e il peso sul sistema sanitario sarà pesante negli anni a venire.

Adesso che un anno è passato dalla notizia dell’esistenza del nuovo virus, è arrivato il momento di cambiare strategia incominciando da noi stessi.

Smettiamola di guardare agli altri come colpevoli del nostro male perché solo noi siamo i responsabili del nostro destino.

Domandiamoci qual è il senso del nostro viaggio su questo Pianeta e fermiamoci un attimo per vedere dove stiamo andando.

E’ la strada che vogliamo?

“No perché il virus ci obbliga alla distanza e ad essere diffidenti, ci obbliga a rinunciare a vivere per paura di morire. E’ colpa del virus se siamo in queste condizioni….”

Io non lo credo affatto. Se non ci fosse il virus ci lamenteremmo di qualcos’altro, della suocera, del vicino, del marito, del fidanzato, della moglie, dei figli, della società, del sole, della pioggia…

Io credo che siamo qui per imparare e migliorare, per fare esperienza e crescere, e questa è una bella occasione per fare un salto di qualità.

Coltivare la compassione e i legami, l’amore, l’amicizia, la gratitudine, il rispetto.

Ma possiamo farlo solo se incominciamo a cambiare il nostro focus spostando l’attenzione da ciò che succede fuori di noi a quello che succede dentro.

Molti non conoscono nemmeno le proprie emozioni, troppi le nascondono pensando di essere sbagliati, altri credono che per vivere bene si debba fare solo il proprio interesse.

E’ così che vogliamo vivere? Siamo davvero convinti che non c’è altro modo?

Un Nuovo Mondo può esistere solo se ci sono Nuove Persone.

Sei tu che crei la tua realtà e puoi incominciare a cambiarla.