A CASA COME A SCUOLA – STRATEGIE CHE AIUTANO

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Oggigiorno si parla molto di disturbi di attenzione ed iperattività.

Anche tuo figlio ne soffre?

Se fa fatica a rimanere concentrato, se non è organizzato nelle sue attività scolastiche, se è sbadato e in perenne agitazione è probabile di si.

Gli esperti dicono che tali disagi siano in aumento, soprattutto fra i bambini e gli adolescenti e che questa sia ormai una condizione potenzialmente cronica.

Al di là di questo nefasto verdetto c’è da chiedersi come mai proprio le nuove generazioni siano così soggette a questo disturbo…

Ricordi come trascorrevi il tuo tempo quando eri bambina?

Io ho trascorso la mia infanzia a casa dei nonni materni perché  mia mamma e mio papà erano fuori per lavoro tutto il giorno.  Abitando in campagna ho piacevoli ricordi di galline che zampettavano nell’aia e di conigli che mangiavano fili d’erba che mi divertivo a strappare per loro.

Non avevo tanti giochi ma ricordo ancora perfettamente quanto era divertente per me giocare a cucinare con il fango o ritagliare dai giornali immagini di sedie, divani e mobili vari e con la mente fantasticare immaginando di vivere in un castello.

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E quando nevicava correvo dalle amiche e insieme costruivamo una “pista” sulla quale scivolare a bordo di lucenti sacchi neri dell’immondizia!!!!

Da sola a volte mi annoiavo…. è lì che mi venivano le idee migliori.

Come giocano molti bambini oggi?

Tanti hanno già in mano un cellulare ancor prima di saper parlare e la TV è usata troppe volte per intrattenerli in modo che non disturbino e stiano tranquilli.

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Accogliendo e riconoscendo tutti i vantaggi che la tecnologia ha portato nelle nostre vite, è stato tuttavia riscontrato un nesso tra il suo abuso e il deficit di attenzione e iperattività.

In Corea e in altri Paesi asiatici la dipendenza giovanile da Internet e da giochi online, realtà virtuali e social media è considerata come una crisi sanitaria nazionale con gravi fenomeni di isolamento tra i giovani.

Che succede a livello neurologico?

Durante un gioco virtuale si attivano nel cervello dei circuiti atti a procurare gratificazione con cambiamenti  simili a quelli riscontrati in chi abusa di alcool e droga.

Questo spiega la dipendenza di molti bambini e adulti da cellulari, social e giochi virtuali.

Che fare per cambiare rotta e puntare verso la salute?

Nel cervello di un bambino le mappe emotive  e sociali si formano e si arricchiscono grazie all’interazione con le persone e in modo particolare con i genitori, nei primi anni di vita. Più c’è interazione più i neuroni lavorano e aprono connessioni, meno interazioni ci sono  più si va incontro a  probabili deficit futuri.

Il contatto umano,  perciò, è una componente essenziale per il sano sviluppo dei nostri bambini.

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Dare loro attenzione, ascolto e coinvolgerli nei lavori di casa, di giardinaggio, permettendogli di sperimentare e di sbagliare, è una palestra di vita importantissima e insostituibile.

Cos’altro si può fare per limitare il disturbo di iperattività e deficit di attenzione?

A CASA COME A SCUOLA – STRATEGIE CHE AIUTANO

Quando chiediamo  ad un bambino di portare a termine un compito o di fare qualcosa che richiede il suo massimo impegno, dobbiamo anche assicurarci che possieda le abilità che gli permettano di raggiungere uno stato di calma e concentrazione.

Trattandosi di abilità è chiaro che possono essere acquisite, migliorate e potenziate fino a farle diventare vere e proprie abitudini che non richiederanno più nessuno sforzo per essere usate.

La cosa più importante è insegnare ai bambini ad autoregolarsi, a mettere in prospettiva i loro problemi e a sviluppare strategie per trovare soluzioni.

Da dove cominciare?

RESPIRAZIONE PROFONDA

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E’ la base, sempre, anche per noi adulti.

In casa vostra aiutate vostro figlio a individuare un posto tranquillo in cui poter fare la pratica di RESPIRAZIONE PROFONDA quando necessario.

Fatelo sdraiare o sedere comodamente e guidatelo nell’esercizio con queste istruzioni:

Adesso mettiti comodo, chiudi gli occhi, fai entrare più aria che puoi gonfiando i polmoni partendo dalla pancia per arrivare al torace contando insieme 1, 2, 3, 4, 5. Adesso trattieni l’aria 1, 2, 3. Ora piano piano butta fuori l’aria 1, 2, 3, 4, 5. Attendi 1, 2, 3. Di nuovo prendi un bel respiro gonfiando prima la pancia poi il torace  1, 2, 3, 4, 5. Trattieni…” Continuate l’esercizio per almeno 5 minuti.

Il risultato immediato sarà una riduzione nell’organismo degli ormoni legati allo stress, cortisolo e adrenalina e una conseguente sensazione di benessere e distensione muscolare.

Questa pratica va usata tutte le volte che tuo figlio si accinge a fare qualcosa che richiede attenzione e calma come i compiti scolastici ad esempio.

La stessa tecnica dovrebbe essere adottata dagli insegnanti già dai primi anni di materna per educare i piccoli ad attingere spontaneamente alla calma e alla concentrazione più profonde.

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Insegnare queste abilità nelle scuole dovrebbe diventare prassi comune.

LA TECNICA DEL SEMAFORO

Sapersi fermare al momento giusto è una risorsa chiave per avere successo nella vita.

I ragazzi che ottengono risultati migliori sono quelli che riescono a concentrarsi sui propri obiettivi, filtrando e ignorando gli stimoli inutili nell’ambiente esterno ed interno.

Ai bambini in età scolare si può insegnare una tecnica chiamata “Tecnica del semaforo” per aiutarli superare più facilmente situazioni di disagio emotivo e confusione.

Invita tuo figlio a pensare ad un semaforo.

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LUCE ROSSA: indica che si deve fermare e calmare.

Fagli fare un lungo e profondo respiro (adesso sai come fare con la tecnica che hai visto prima).

LUCE GIALLA: si rallenta.

Ora che si è calmato chiedigli come si sente e qual è il problema.

Esprimere verbalmente le emozioni è fondamentale. Lo ripeto continuamente alle mamme, ai papà e agli insegnanti che seguono i miei corsi “Genitori Efficaci”.

Aiutalo ad esprimere quello che ha dentro. E’ tuo il compito di insegnarglielo.

Adesso che il suo problema gli è più chiaro, stimolalo a trovare soluzioni positive, senza fornirgli la tua già bell’e pronta.

LUCE VERDE: si parte con la soluzione.

Ora che è stata individuata una soluzione utile è il momento di metterla in pratica. Bene così!

Queste sono alcune delle  tecniche già sperimentate sia da molte famiglie con bambini cosiddetti “iperattivi” e con scarsa attenzione sia in diversi contesti scolastici, con risultati davvero soddisfacenti.

La respirazione consapevole è la base della MEDITAZIONE, pratica ormai nota ed apprezzata anche in ambiente medico oltre che olistico.

Anche fenomeni come il bullismo vengano sensibilmente ridotti con l’uso di questi metodi.

In questo momento di “ritiro” forzato sperimenta, e arricchisci tuo figlio con nuove abilità, e se hai dubbi mi puoi chiamare o scrivere.