COME APPROCCIARSI ALLE EMOZIONI DEI NOSTRI FIGLI?

 
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Le emozioni sono importantissime nei bambini ed imparare a gestirle e capirle è un passo fondamentale per ogni buon genitore

Gestire le emozioni, soprattutto quando si tratta di quelle dei vostri figli piccoli, alle loro prime esperienze, non è sicuramente un compito semplice per un adulto. Questo però ha un impatto davvero importante nella loro vita non solo di bambini, ma soprattutto da futuri adulti. 

In un interessante articolo scritto da Veronica Remordina (che potete leggere QUI), Parent Coach Professionista e PNL Master Practitioner con una laurea specialistica in Psicologia, sono stati tracciati 4 differenti metodi che i genitori adottano quando si tratta di "gestione delle emozioni" dei propri figli. 

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1. TRASCURANTE: Il genitore che ignora le emozioni

Il genitore che ignora le emozioni dei propri figli, considerandole magari non ancora così importanti vista la tenera età e pensando che quando saranno grandi capiranno da soli o credendole un fatto normale o addirittura banale, commette un errore. L'atteggiamento che adotta, quando si manifestano queste emozioni, è quello di allontanare il proprio figlio, tenerlo distante, così da evitare di dover considerare un atteggiamento per lui poco importante e che passerà semplicemente senza dover far nulla. In questo caso, la conseguenza sarà un bambino che si sente solo, incapace di comprendere le proprie emozioni e di gestirle, costretto a trovare da solo la strada e portato a poter sbagliare. Questo perchè non apprenderà le strategie di pensiero sulle emozioni da un adulto, più capace di lui a farlo. 

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2.PERMISSIVO: il genitore che "lascia fare" al figlio

Un altro possibile atteggiamento nei confronti della gestione delle emozioni dei propri figli è quello di "lasciare fare" a loro. Lasciare cioè ad un bambino la gestione delle proprie emozioni, col pensiero che così possa imparare da solo. A differenza di quello trascurante, questo atteggiamento vede l'azione nel caso in cui il figlio dovesse gestire in modo sbagliato le proprie emozioni: quando per esempio sfocia in un comportamento dannoso o scorretto, il genitore interviene, spesso ricorrendo a negazioni o lusinghe per far si che il comportamento venga corretto. Anche in questo caso il bambino non sarà in grado di riconoscere correttamente i propri errori, né di saper come trasformare ciò che sente in spinta positiva. 

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3. AUTORITARIO: il genitore che punisce il proprio figlio 

Ci sono anche genitori che non accettano le emozioni dei propri figli. Vuoi perchè loro stessi non sanno provarle, vuoi perchè le ritengono poco importanti, vuoi perchè non sanno come affrontarle. In questo caso, l'atteggiamento è quello di durezza e disapprovazione quando il figlio esprime le proprie emozioni. Il comportamento adottato è quello di ricorrere a punizioni o minacce per mettere fine a quel momento, senza doverci ragionare sopra insieme a lui. La conseguenza sul bambino è di creargli stress e ansia, portandolo a reprimere le proprie emozioni e con il rischio che in futuro, da adulto, le "tiri fuori" in modo totalmente errato. 

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4.AUTOREVOLE: capace di ascoltare le emozioni

Non fatevi ingannare dal termine: un genitore autorevole indica un genitore “allenatore di emozioni”. E’ quel genitore capace di ascoltare i propri figli, di dare la giusta considerazione ai loro sentimenti ed emozioni, fino al punto di entrare totalmente in sintonia con il loro stato d’animo. Ecco il modo giusto di guidarli verso la gestione più appropriata delle emozioni. E’ un genitore sensibile, capace di ascoltare, bravo nell'approcciarsi empaticamente al figlio, di comprenderlo, di capirlo, di "sentirlo". La conseguenza sarà un figlio "aperto", senza paure di esprimere tutto ciò che prova. I bambini guidati in questo modo sono più abili nel gestire le loro emozioni, le riconoscono e arrivano poi, da adulti, a trasformarle autonomamente in energia positiva. 

Qual è l’atteggiamento genitoriale più utile per guidare i propri figli alla conoscenza e alla gestione delle loro emozioni.